giovedì 19 febbraio 2015










Presagio
 
Non conosce remore
il sibilo del vento
che
furente
ha totto
gli argini fragili del tempo

In una notte fredda di plenilunio
con le civette sui rami
zitte e immobili
come le stelle in cielo

L'onda del mare
riempie di relitti la spiaggia
porta tanti stralci di vita
perdute cose senza nome
storie amare


E questa strage non avrà fine...

Presagio di vecchie e nuove sventure
per l'uomo
a se stesso
e agli altri
ostile.



Roberto 19.02.15

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